Durissima presa di posizione di otto consiglieri comunali di opposizione nei confronti dell’amministrazione comunale di Mazara del Vallo guidata dal sindaco Salvatore Quinci. La nota, che potete leggere di seguito, è stata firmata dai consiglieri Marino, Chrico, Colicchia, Quinci, Coronetta, Billardello, Pipitone, Randazzo.
“Ignorare le proprie incapacità è caratteristica di chi è incapace e punta il dito verso gli altri sostenendo che sono essi gli incapaci”
Come consiglieri di un’Opposizione libera, nella nostra diversità, comprendiamo la nobiltà dell’essere soggetti politici e del fare Politica con la P maiuscola, aspiriamo ad una Mazara Del Vallo diversa da quella di oggi e crediamo sulla possibilità di fare politica con impegno, onestà, trasparenza e con metodo realmente partecipativo e democratico.
Ma nostro malgrado assistiamo al momento inermi, ma non rassegnati, ad una incapacità Amministrativa che dettata dall’improvvisazione e dalla volontà dell’apparire piuttosto che del fare. Così, alla luce della condotta di questa amministrazione nelle ultime sedute consiliari, si prende tristemente atto di una quanto mai spregevole chiusura al dialogo soprattutto con i consiglieri di opposizione consacrando inettitudine e dilettantismo politico divenuti ormai marchio di fabbrica in spregio a quella tanto declamata “partecipazione politica”, slogan di riferimento di questa civica e a volte politica a convenienza amministrazione in campagna elettorale, ove di partecipazione è rimasta soltanto il coinvolgimento inevitabile al fallimento della città tutta.
Noi siamo per ridare dignità alla Politica ripartendo dall’impegno, dal senso civico, operando le scelte per conseguire il Bene Comune; favorire ed incentivare tutte le iniziative di carattere politico-culturale e sociale mirate a sviluppare temi essenziali e non più rinviabili per la città. Purtroppo si assiste al massacro di ogni prospettiva credibile che deve essere rivolta solo ed esclusivamente a migliorare la situazione economica e la qualità della vita dei cittadini in modo stabile e sostenibile e in una prospettiva a lungo termine. La superficialità, l’approssimazione, l’improvvisazione, per questa pubblica amministrazione guidata dal sindaco Quinci, hanno ormai dichiarato “guerra” alla chiara strategia di essere capaci di tradurre determinata volontà politica in un insieme coerente di progetti.
Il problema serio che ci preoccupa è non tanto il non riuscire a vedere la soluzione quanto, ancor più grave, la cecità dinanzi ai problemi. Qualcuno dovrebbe comprendere che Il dono del desiderio di divenire sindaco di una città da solo non basta: occorre che sia accompagnato dal sentimento verso questa terra e dalla capacità di ascolto verso i cittadini e dalla determinazione a rendere loro migliore la quotidianità. La politica non può e non deve essere un mestiere, è un servizio. Ma nel senso di servire, non di servirsi o circondarsi di servi. Non vorremmo si verificasse il mito della fatica di Sisifo, di quel re malvagio, condannato in vita a rotolare in cima al monte un macigno che puntualmente ricade a valle. Il mito di Sisifo è la personificazione di tutti quei politici che aspirano a un ruolo politico ma ne vengono costantemente sconfitti. La ricerca del potere, di per sé una “cosa vuota”, viene paragonata al rotolare del macigno dalla collina. E il macigno…continua a rotolare.
Non esiste punizione più terribile del lavoro inutile