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Revoca finanziamenti a Mazara. Chiarire o informare significa “costringere”? 

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Ci sono voluti circa 10 giorni, due articoli giornalistici e una nota del gruppo Giovani Democratici ma, alla fine, qualcuno ha finalmente risposto in merito alla recente revoca di due finanziamenti al comune di Mazara del Vallo decisa dalla Regione per un totale di quasi due milioni di euro. Certo, ci saremmo aspettati che fosse il sindaco Salvatore Quinci a chiarire la vicenda, ma così non è stato. A intervenire nel merito è stato, invece il gruppo consiliare Salvatore Quinci Sindaci composto dalle consigliere Paola Caltagirone e Valentina Grillo, dalla consigliera-assessora Germana Abbagnato e dal presidente del consiglio comunale Francesco Di Liberti. Attraverso una nota diffusa ieri poche ore dopo il nostro articolo il gruppo in questione ha voluto fare, almeno nelle intenzioni, chiarezza su quanto accaduto. “La trasparenza che ha sempre contraddistinto il nostro gruppo consiliare e a cui si inspira l’azione amministrativa degli organi di governo che sosteniamo, ci costringono a fare chiarezza sulla recente notizia relativa alla revoca” dei finanziamenti, si legge a inizio nota. E già qui balza agli occhi la prima stranezza: i consiglieri comunali si sono sentiti “costretti” a intervenire. Da chi? E perché? Essere trasparenti e informare la cittadinanza è una costrizione? La nota prosegue: “La politica implica delle scelte e la buona politica impone una gestione da “buon padre di famiglia”, così come ci raccomanda la legge. Come molti sanno”, dicono i 4 consiglieri, “i progetti di Agenda Urbana impongono un anticipo da parte del comune delle somme necessarie alla realizzazione del progetto, con successivo rimborso, anche in tempi molto lunghi, da parte della Regione”. Non solo. Nella nota si scrive anche che “l’improvviso aumento dei prezzi regionali ha determinato un aumento dei costi del progetto originario pari a circa 700.000 mila euro, importo che avrebbe dovuto sostenere il comune con fondi propri”. E allora, ci chiediamo, non si poteva informare la cittadinanza di queste novità? Ma c’è di più. Se nei decreti di revoca la Regione ha scritto testualmente che il comune “non ha provveduto ad avviare alcuna delle attività previste, in palese contrasto con gli obblighi contrattuali sottoscritti”, per il gruppo Salvatore Quinci Sindaco la responsabilità, in qualche modo, della revoca dei finanziamenti sarebbe addirittura della Regione che non avrebbe “concesso inopinatamente di integrare il finanziamento” inizialmente richiesto da Palazzo dei Carmelitani. Alla luce di tutto questo, quindi, “l’Amministrazione Comunale”, si legge sempre nella nota dei 4 consiglieri comunali, “nell’ottica di una gestione lungimirante e oculata, al fine di non indebitare ulteriormente l’ente ha scelto di abbandonare momentaneamente la realizzazione del progetto”. In sintesi, dunque, il gruppo Salvatore Quinci Sindaco respinge “ogni allusione diretta a far apparire tale questione come legata alla superficialità e all’incompetenza dell’attuale amministrazione e dei relativi uffici” e informa che, inoltre, “i progetti attualmente revocati sono messi in salvaguardia in quanto verranno inseriti nella prossima programmazione della nuova agenda urbana e consentiranno all’Amministrazione di realizzare finalmente tali opere che restano obiettivo primario di un’Amministrazione che ha cuore il tema dell’efficientamento energetico”.(riproduzione riservata)

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