«Anche una delegazione diocesana, guidata dal Vescovo monsignor Angelo Giurdanella, ha partecipato ieri all’udienza che il Papa ha tenuto con i marinai d’Italia. Della delegazione hanno fatto parte marinai, armatori di Mazara del Vallo, don Francesco Fiorino, direttore dell’ufficio diocesano per i problemi sociali e il lavoro e don Giuseppe Alcamo, parroco di San Lorenzo. Mazara del Vallo è una delle marinerie più importanti dello Stivale e la Diocesi ha organizzato una delegazione per l’incontro organizzato dall’Apostolato del mare della Conferenza Episcopale Italiana. Prima che il Papa facesse ingresso nell’aula Paolo VI, monsignor Gianrico Ruzza, promotore dell’Apostolato del mare, nel suo discorso ha fatto riferimento al sequestro in Libia dei 18 marinai di Mazara del Vallo nel 2020, evidenziando l’aiuto e la vicinanza della Chiesa locale nei confronti delle famiglie. Proprio lo scorso 21 novembre si è celebrata la Giornata mondiale della pesca e il Papa ha ricordato quanto antica è la professione del marinaio: «Le origini sono legati anche gli inizi della Chiesa, affidata da Cristo a Pietro, che era pescatore in Galilea», ha detto Papa Francesco. Nei testi evangelici, chi lavora in mare incarna «atteggiamenti importanti», secondo il Papa. In particolare «la costanza nella fatica» e negli insuccessi. Il Papa ha ricordato le difficoltà del settore, dal difficile ricambio generazionale ai costi che continuano a crescere, alla burocrazia che soffoca, alla concorrenza sleale delle grandi multinazionali. Poi il Pontefice ha richiamato il senso di comunità che sulla barca si traduce in equipaggio. «Pur nella diversità dei ruoli il successo del lavoro di ciascuno dipende dall’apporto di tutti», ha detto il Papa. All’udienza hanno partecipato i rappresentanti delle più importanti marinerie d’Italia ma anche i rappresentanti di categoria, dai sindacati a Federpesca, a Confcooperative. Ma erano presenti anche alcuni rappresentanti della Guardia Costiera. All’udienza erano presenti anche gli operatori sanitari, medici, infermieri. «La fatica di turni estenuanti, le preoccupazioni che portate nel cuore e il dolore che raccogliete dai vostri pazienti richiedono conforto e guarigione», ha detto il Papa. Il Pontefice ha raccomandato loro di «non trascurarsi» e ha richiamato tutti al rispetto, stima e aiuto anche nei confronti dei sanitari. Il Papa ha fatto riferimento alla «compassione per gli ultimi», aggiungendo: «Nessuno è così autosufficiente da non avere bisogno di cure».
comunicato stampa