Il blitz della polizia di Messina denominato “Ottavo Cerchio” ha scoperchiato un presunto giro di mazzette attorno a una serie di appalti pubblici in Sicilia. Tra questi, anche quello che riguarda i lavori di dragaggio del porto canale di Mazara del Vallo il cui inizio, adesso, rischiano forse di slittare ancora. Una nuova tegola, insomma, che rischia di impantanare il già lungo iter che da anni si arrovella attorno all’escavazione del porto mazarese. Ai domiciliari è finito l’ingegnere Giacarlo Teresi del Genio Civile di Trapani, dirigente del Genio Civile di Trapani e direttore dei lavori incaricato dalla struttura commissariale della Regione Siciliana dell’iter relativo al dragaggio. Teresi appena qualche giorno addietro è venuto a Mazara e assieme al sindaco Salvatore Quinci ha effettuato un sopralluogo alla colmata B per verificare l’avvio delle attività di bonifica della zona propedeutiche all’inizio effettivo dei lavori di dragaggio. L’accusa nei sui confronti è quella di aver favorito, in cambio di una tangente, l’aggiudicazione dei lavori di dragaggio a un’impresa di Messina, ovvero la Ecol 2000 di Giuseppe Micali. L’aggiudicazione dell’appalto risale addirittura al 2016 e da allora il relativo contratto per l’inizio dei lavori è stato firmato appena lo scorso novembre, dopo una serie interminabili di stop nella procedura in questione. Lo stesso Micali ha partecipato alla cerimonia di consegna dei lavori tenuta in capitaneria diporto a Mazara alla presenza, tra gli altri, del presidente della Regione, Nello Musumeci. Secondo l’accusa, per aggiudicarsi i lavori di dragaggio del porto di Mazara Micali, assieme ad altri due imprenditori indagati, avrebbe corrotto Teresi regalandogli il denaro per l’acquisito di un’auto d’epoca, un soggiorno gratuito in un hotel di Messina e una cena per lui e per altre cinque persone in un ristorante di Milazzo.(Riproduzione riservata)