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Un trapanese è stato arrestato dai carabinieri con l’accusa di atti persecutori

L’arrestato è un 77enne

Nel pomeriggio di ieri i Carabinieri della Stazione di Locogrande, diretti dal Maresciallo Capo Piero Piacentino, hanno tratto in arresto un 77enne trapanese per il reato di atti persecutori continuati e violazione del divieto di avvicinamento alla parte offesa. 

I militari dell’Arma hanno dato esecuzione all’ordinanza di applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari con “braccialetto elettronico” emessa dal GIP del Tribunale di Trapani.Il provvedimento cautelare veniva emesso dal citato Tribunale, che concordava pienamente con le risultanze investigative raccolte e segnalate dai Carabinieri della Compagnia di Trapani, inerenti le reiterate condotte persecutorie nonché la violazione della misura già applicata del divieto di avvicinamento alla parte offesa.

I due si erano conosciuti nel 2018 quando la vittima per alcuni giorni lavorò come badante a casa dell’uomo accudendo la moglie. Alla morte della stessa, il 77enne chiedeva alla donna se fosse disposta a continuare a lavorare per lui, ma la proposta ebbe esito negativo. Da quel rifiuto, l’uomo mise in atto una serie di comportamenti persecutori e molesti che causavano nella vittima un forte stato di ansia, preoccupazione e paura tanto da denunciare tutto ai Carabinieri. Dalle attività di indagine dei militari si riscontrava come l’uomo ogni giorno passasse svariate volte dall’abitazione della donna e le telefonasse insistentemente, fino a mettere in atto danneggiamenti all’autovettura della stessaasserendo di compiere tali gesti in quanto ripetutamente rifiutato. 

Da qui il primo provvedimento, emesso l’aprile scorso, con l’applicazione del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa che, tuttavia, non è bastato a tenere lontano l’uomo che non aveva mai cambiato atteggiamento nei confronti della propria vittima. Infatti, lo stesso, violando gli obblighi imposti dalla misura cui era sottoposto, bucava volontariamente le ruote dell’autovettura della vittima con degli arpioni appuntiti in ferro. Questa volta, però, a riprendere il tutto c’erano le telecamere di un circuito di videosorveglianza, le cui registrazioni sono state prontamente estrapolate dai Carabinieri, che incastravano l’uomo. Tale prova, unitamente a tutte le altre condotte persecutorie documentate nel tempo, ha permesso l’esecuzione dell’odierno provvedimento. 

L’arrestato, espletate le formalità procedurali, è stato tradotto presso la propria residenza in regime degli arresti domiciliari a disposizione della competente Autorità Giudiziaria.

Comunicato stampa

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