Il presidente di Airgest, Salvatore Ombra, torna a parlare della recente decisione di Alitalia di lasciare l’aeroporto Vincenzo Florio di Trapani. Lo fa attraverso il proprio profilo Facebook con un lungo post nel quale rincara la dose nei confronti della compagnia aerea e del governo nazionale.
Ecco di seguito cosa ha scritto Ombra:
Dico la verità: non mi sono ancora ripreso. Come un getto d’acqua fredda quando cerchi in pieno inverno in giacca e cravatta di sistemare la doccia, o una padellata in testa mentre dormi e stai pure sognando.
Difficile trovare le parole giuste per esprimere tutta la mia rabbia e la mia indignazione. Intanto trovo pretestuose ed immotivate le argomentazioni addotte da #Alitalia nel “salutarci”. Trovo delirante sentirmi dire che per ridurre le perdite si sia deciso di eliminare le rotte. Come se un imprenditore per salvare il conto economico tagliasse la produzione che crea reddito piuttosto che cercare di abbattere i costi e le inefficienze. È tutta una follia.
È una follia – e non mi stancherò mai di gridarlo a gran voce – la politica improvvida del nostro governo centrale a sostegno di Alitalia a scapito delle compagnie low cost e di conseguenza dei piccoli aeroporti che ne sono i principali fruitori.
E’ una follia che Alitalia, nel 2016, dopo avere impugnato il bando bloccando di fatto Ryanair che avrebbe portato 20 rotte su Trapani, nel 2018 si sia aggiudicata quello successivo sulle rotte Roma e Milano per il valore di 1.600.000 euro e non sia mai venuta a sottoscriverlo pregiudicandone l’attivazione stessa.
E’ una follia che si parli di diseconomia dei voli da #Trapani e si continui a sostenere che i voli debbano viaggiare con un coefficiente di riempimento pari circa al 50%.
Trovo una follia che vengano schedulati da Palermo per Roma e Milano voli in contemporanea, alla stessa ora con due aeromobili differenti. Ed evito di addentrarmi nelle dinamiche economico finanziarie adottate dal governo centrale a sostegno di Alitalia in modo da scoraggiare le low cost a volare in Italia. Trovo tutto ciò una vergogna. Un segnale forte di disinteresse o ancora peggio di ritorsione nei confronti del nostro territorio bistrattato e martoriato.
Nei confronti del nostro scalo, quasi ci fosse un regia inafferrabile volta a tenerci sempre sul baratro.
È evidente che ciò che va tagliato sono sprechi ed inefficienze, non rotte.
E che se i voli vengono messi in vendita e poi frettolosamente ritirati vuol dire che qualcosa non torna. Che non c’è una strategia di crescita e di attenzione per il territorio ma semmai di distruzione. Ho chiesto in modo vibrante e a gran voce un intervento deciso di tutto il territorio, di tutti i livelli politici, amministrativi, imprenditoriali. Ho al mio fianco il governo regionale e il presidente On. Nello Musumeci . E mi aspetto delle azioni concrete dalla nostra deputazione regionale. Fuori da colori e schieramenti. Perché l’aeroporto non appartiene ad una corrente e non è ascrivibile ad un colore. Ma è di tutti noi.
E vi garantisco con tutta la mia forza e la mia determinazione, che farò di tutto, e dico di tutto, per trovare una soluzione che restituisca piena dignità alla nostra provincia.
E chi mi conosce sa che lo farò!
Fino a quando occuperò quel posto io non mi arrenderò!
Perché il mio mantra liberamente tratta da Massimo Decimo Meridio dal film il gladiatore è e sarà sempre “al mio segnale scatenate l’inferno”…
E così sarà.