I militari della Guardia di Finanza di Alcamo nella mattinata di ieri hanno eseguito un decreto emesso dal Tribunale di Trapani – Sezione Misure di Prevenzione, relativo al sequestro patrimoniale di beni per un valore di oltre 2 milioni di euro nei confronti di un noto imprenditore alcamese. Il sequestro, effettuato su proposta della Procura della Repubblica di Trapani, riguarda un ingente patrimonio
costituito da 5 società, 15 fabbricati, 13 terreni, 6 veicoli e 9 conti correnti.
La misura preventiva prende le mosse da indagini economico-patrimoniali nei confronti dell’imprenditore alcamese operante da svariati anni nel settore della vendita di articoli per la casa.
Gli investigatori hanno ricostruito le principali tappe della sua crescita imprenditoriale, che dalla fine degli anni ’90 ad oggi è stata caratterizzata dalla creazione di diverse aziende, per lo più intestate a soggetti prestanome, grazie anche alla compiacenza di esponenti della criminalità locale. L’imprenditore si è reso nel tempo responsabile della commissione di diversi illeciti, tra i quali reati fallimentari, distruzione ed occultamento di documentazione contabile ed altre violazioni alla normativa fiscale, frode in commercio e contraffazione marchi. Le indagini patrimoniali e finanziarie svolte hanno permesso di ricostruire un ingente patrimonio riconducibile all’imprenditore ed al proprio nucleo familiare, accumulato grazie ai proventi delle condotte illecite e sproporzionato rispetto ai redditi formalmente dichiarati. L’odierna attività trae origine dalle investigazioni che hanno riguardato 10 persone, indagate a vario titolo per bancarotta fraudolenta, intestazione fittizia di beni e illecito trasferimento di denaro. I finanzieri alcamesi, circa un anno fa, avevano portato alla luce, anche grazie all’ausilio di intercettazioni telefoniche, un complesso sistema criminale caratterizzato dalla creazione di numerose società dedite alla vendita al dettaglio di articoli casalinghi, dalle quali venivano illecitamente sottratte
grandi quantità di beni e denaro attraverso strumentali operazioni aziendali e finanziare, ed arrestato il principale indagato.
Il sequestro ha anche riguardato due società operanti nel settore delle attività ricettive, formalmente
intestate alla moglie e al figlio dell’imprenditore indagato, e un imponente baglio ottocentesco
costituito da diversi immobili storici di assoluto pregio, piscine e numerosi terreni, utilizzato come sala ricevimenti e location per eventi e manifestazioni organizzate tra le provincie di Trapani e Palermo. Le attività in rassegna confermano l’efficace impegno della Guardia di Finanza trapanese nella lotta ai fenomeni criminali che alterano le regole del mercato e la libera concorrenza, attraverso
l’aggressione di ingenti patrimoni illecitamente accumulati a discapito dei legittimi interessi di onesti
imprenditori e cittadini.