Sono numeri impietosi sul fronte del turismo in provincia di Trapani quelli contenuti nel repot provvisorio 2020 predisposto dal servizio statistica del Libero consorzio comunale di Trapani. Numeri impietosi che hanno risentito ovviamente dell’emergenza Coronavirus iniziata lo scorso marzo e tuttora in corso. Nel dettaglio, l’analisi provvisoria effettuata da Palazzo Riccio di Morgana evidenzia “presenze dimezzate negli esercizi ricettivi”, con un “flusso italiano proveniente principalmente dalla Sicilia, quello straniero dalla Francia”. Tradotto in numeri, nel 2020 nel Trapanese si sono perse oltre un milione di presenze totali, delle quali ben 600 mila solo sul fronte di turisti stranieri. I dati provvisori mostrano un flusso turistico pari a 356.953 arrivi e 1.121.172 presenze, con una riduzione rispettivamente del 47% e 49,8% rispetto all’anno precedente, determinata principalmente dal massiccio calo, pari al 78%, della componente straniera sia in termini
di arrivi che di presenze. Più contenuta è stata invece la riduzione della componente italiana, circa il 30%. I dati mostrano nei mesi del lockdown una riduzione dei flussi turistici totali superiore rispetto quella nazionale, mentre nei mesi successivi la stessa appare inferiore. Un anno horribilis, insomma, per il turismo in provincia di Trapani e per tutti gli operatori del settore che era iniziato bene, con i mesi di gennaio e febbraio che sembravano denotare rispetto all’anno precedente una espansione dei flussi turistici. Il Coronavirus ha invece stravolto tutto.
Nei mesi del lockdown la domanda turistica è crollata del tutto registrando un calo delle presenze turistiche pari a -78,1% a marzo , a -97,3% ad aprile e -96,1% a maggio. Un po’ meglio è andata nei mesi estivi ma il calo rispetto al 2019 è rimasto netto. A livello territoriale nell’ambito dei maggiori poli turistici della provincia le flessioni più consistenti si sono
registrate a Mazara (-76,5%), Castelvetrano (-57,4%) e Marsala (-56,4%).