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Denise, al via l’iter per la commissione di inchiesta. Tutti (o quasi) favorevoli

La commissione si è riunita in sede referente, modalità che prevede il voto dell’Aula, ma già all’attenzione dei deputati c’è la richiesta di far lavorare la commissione in questione in sede legislativa così da evitare il passaggio d’Aula

Ha preso ufficialmente il via ieri alla Camera dei deputati l’iter che potrebbe portare all’istituzione di una commissione di inchiesta parlamentare sulla scomparsa di Denise Pipitone. Il provvedimento, come si dice in gergo, è stato incardinato dalla competente commissione affari costituzionali e, dunque, è stato compiuto il primo passo per l’istituzione dell’organismo, così come chiesto lo scorso maggio dai deputati del Pd, Alessia Morani e Carmelo Miceli. La commissione si è riunita in sede referente, modalità che prevede il voto dell’Aula, ma già all’attenzione dei deputati c’è la richiesta di far lavorare la commissione in questione in sede legislativa così da evitare il passaggio d’Aula e accelerare eventualmente i tempi per l’istituzione della commissione d’inchiesta, considerando anche il fatto che l’attuale legislatura finirà tra meno di un anno e mezzo e, dunque, il tempo per gli eventuali lavori e approfondimenti su tutta la vicenda Denise stringe. Ieri a relazionare sulla proposta di istituzione della commissione d’inchiesta è stata la deputata del Movimento 5 stelle, Elisa Tripodi. Dopodiché, sono intervenuti vari deputati. Più o meno tutti si sono detti d’accordo con tale proposta e anche con la trasformazione del provvedimento di istituzione della commissione in sede legislativa. Ma con alcuni distinguo. Come quello del deputato di Italia Viva, Marco Di Maio, che ha invitato i componenti della commissione “a una riflessione circa l’idoneità a tal fine dell’istituzione di una commissione d’inchiesta, anche in considerazione della fase conclusiva della legislatura, valutando l’opportunità di ricorrere, in alternativa, ad altre soluzioni, quale, ad esempio, il coinvolgimento della commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza”. Per Di Maio, inoltre, ci sarebbe il rischio che, alla luce “del clamore mediatico suscitato dalla vicenda e dell’imminenza delle consultazioni elettorali”, l’istituzione di tale commissione di inchiesta “potrebbe prestarsi a strumentalizzazioni politiche”. Più netto è stato il deputato Riccardo  Magi del gruppo misto, secondo cui “appare palesemente  inopportuno  che  una  commissione parlamentare deliberi l’istituzione di un’altra commissione parlamentare, in questo caso di inchiesta”. I rappresentanti di Forza Italia e Lega, rispettivamente Annagrazia Calabria e Igor Iezzi, si sono, invece, detti favorevoli sia all’istituzione della commissione che alla sede legislativa, aggiungendo la possibilità che tale commissione si possa occupare più in generale del dilagante fenomeno dei minori scomparsi con compiti più ampi. A chiedere una più ampia convergenza delle forze politiche e un celere iter è stata la stessa deputata Morani. Non resta che attendere la prossima seduta d’aula per capire come evolverà la situazione.

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