C’è una novità sul fronte di Ecomarinvest, il progetto da quasi 600 mila euro per il quale il comune di Mazara del Vallo aveva in un primo momento ottenuto il finanziamento salvo poi la revoca decisa lo scorso giugno dal dipartimento per le libertà civili e l’immigrazione per una serie di violazioni tali da rendere impossibile la sottoscrizioni della relativa convenzione. Con propria ordinanza pubblicata mercoledì scorso, infatti, il Tar del Lazio ha sospeso il provvedimento di revoca del finanziamento rinviando la decisione di merito all’udienza del 5 aprile 2022.E ciò perché, si legge testualmente nell’ordinanza, “a un sommario esame degli atti” il “il ricorso” presentato dal comune mazarese “sembra presentare sufficienti profili di fumus boni iuris, in quanto appaiono rilevanti profili di perplessità in ordine alla sussistenza dei presupposti in base ai quali l’Amministrazione ha disposto l’avversato definanziamento della proposta progettuale”. Come si ricorderà, la revoca del finanziamento è stata decisa per violazioni che riguarderebbero, nel dettaglio, il mancato pagamento, da parte del comune mazarese, di alcuni carichi pendenti presso Riscossione Sicilia. Il comune ha deciso di rivolgersi alla giustizia amministrativa affidando l’incarico di rappresentanza all’avvocato Massimo Petrucci e adesso è arrivata una prima decisione che sembra favorevole a Palazzo dei Carmelitani. E a cantare vittoria sono proprio l’avvocato Petrucci e il sindaco di Mazara, Salvatore Quinci. “Dopo mesi di battaglia legale”, ha commentato il primo cittadino, “il Tar ci dà ragione e ‘sblocca’ il finanziamento di oltre 590.000 euro per il progetto Ecomarinvest, presentato nel settembre 2020. Sono estremamente soddisfatto da questa ordinanza, che riconosce la regolarità della nostra posizione e validità del nostro progetto”. Da parte sua, l’avvocato Petrucci evidenzia che “sebbene non rappresenti la decisione definitiva del processo, il Tar Lazio è inequivocabile sulla presenza di forti dubbi di legittimità nell’operato del ministero non solo per l’inesistenza delle ragioni che hanno causato il definanziamento ma anche per l’assenza di legittimità dell’azione dell’amministrazione sotto ulteriori profili”.