ella calza della Befana, pescatori e armatori mazaresi, non hanno trovato quanto si aspettavano e avuto promesso sul dragaggio del porto-canale.
Sono trascorsi quasi tre mesi dalle parole pronunciate nell’aula magna della Guardia Costiera dalla Massima Autorità politico-istituzionali regionale e quella comunale. Avevano suscitato legittima aspettativa sull’immediato inizio dei lavori di scavo dei fondali del fiume Mazaro.
Il direttivo de Il Duemila nella prima riunione dell’anno ha espresso forte preoccupazione sulla questione dragaggio portuale inserendola nella riflessione e valutazione della crisi della pesca mazarese e siciliana aggravata dalla normativa dell’Unione Europea entrata di recente in vigore.
Non occorre grande perspicacia per capire che oggi Mazara manchi di visione strategica del futuro della pesca architrave importante dell’economia cittadina.
Ad indebolire Mazara marinara a giudizio de Duemila c’è un ritardo di analisi di visione,di proposto che si sono evitate dalla governace cittadina di porre al governo nazionale e alla commissione con Tunisia, Algeria, Egitto,Cipro ad eccezione della Libia per la triste vicenda attuale.
Per andare avanti è necessario guardare indietro onde uscire dall’attuale impasse di inerzia.
Negli anni ottanta crisi non meno attivi,causate dal sequestro di pescherecci, la governace municipale ha svolto apposite sedute della giunta e del Consiglio Comunale per porre e ottenere soluzioni del Governo per il rilascio,qualche volta senza pagamento di ammende milionarie dei pescherecci sequestrati .
Il Comune di Mazara accolga questa sfida delle riunione delle Massime istituzioni locali per sbloccare la girandola del nulla . Ottenere fiducia e sviluppo anche alla pesca con gli interventi dei Governo Nazionale e della Comunità Europea. Solo in tal modo si superano difficoltà, ansie e
attese degli operatori della pesca mazarese .
E il Comune per sua competenza rompa lo strano silenzio sul dragaggio del porto canale.
Comunicato stampa