Dopo quasi 20 giorni di chiacchiere si ha adesso un quadro più chiaro sulla vicenda che ruota attorno all’indagine che la guardia di finanza, su delega della procura di Marsala, sta conducendo sul comune di Mazara. Un’indagine culminata con il blitz a Palazzo dei Carmelitani e con alcune perquisizioni nelle abitazioni degli indagati. Gli accertamenti mirano a far luce su una serie di presunti casi di corruzione riferibili ad affidamenti diretti di lavori tra ottobre 2019 e maggio 2020. Gli indagati adesso hanno anche un nome e un cognome, così come riportato ieri da numerosi organi di informazione a livello regionale. In totale, sono 8 gli accusati: tra questi, figura anche Irene Vassallo, avvocato mazarese che fa parte dello staff del sindaco Salvatore Quinci con il ruolo di capo della segreteria particolare del primo cittadino. Oltre alla professionista, gli indagati sono i dipendenti comunali Filippo Bentivegna, Giovanni Pantaleo e Mario D’Agati, nonché gli imprenditori Carmelo Benigno, Santino Seidita, Matteo Asaro e Matteo Terranova. L’indagine è coordinata dal procuratore capo di Marsala, Vincenzo Pantaleo, e dal sostituto procuratore Giulia D’Alessandro, mentre gli accertamenti sono eseguiti dai finanzieri del Nucleo di polizia economico-finanziaria. Ieri il sindaco Quinci è intervenuto sulla vicenda e ha mostrato serenità e fiducia. Ha anche ribadito che “nulla si ha da temere quando si opera nel rispetto delle leggi e con l’assoluta onestà che contraddistingue la mia persona e lo staff che mi coadiuva nel lavoro di ogni giorno. Operare secondo legge”, ha aggiunto il primo cittadino, “è la stella polare che guida la nostra azione di governo”. L’opposizione, intanto, attacca: Lega e Movimento 5 stelle hanno chiesto a Quinci di riferire in consiglio comunale. Dalla coalizione di maggioranza, invece, finora non è arrivata alcune dichiarazione ufficiale su quanto sta accadendo.