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Ospedale, torna a farsi sentire il Tribunale dei diritti del malato di Mazara

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Natale Russo, coordinatore del Tribunale dei diritti del malato – Cittadinanzattiva, di Mazara del Vallo torna a far sentire la sua voce sulle condizioni in cui versa l’ospedale. 

L’occasione viene dal recentissimo intervento di rimozione di un carcinoma del colon, brillantemente eseguito dall’equipe chirurgica dell’ospedale “Abele Ajello” di Mazara, il cui esito positivo è stato reso noto il 17 ottobre scorso.

“Apprendiamo con grande soddisfazione – plaude il coordinatore cittadino del Tribunale dei diritti del malato – dell’ottimo risultato ottenuto da questo staff medico, che è riuscito ad asportare un tumore avanzato del colon tramite una complicata operazione chirurgica in laparoscopia. Siamo ben felici per l’esito dell’intervento, lo siamo in primis per il paziente, sessantunenne, ma siamo anche riconoscenti all’intero staff medico, che lo ha sottoposto all’intervento, perché la presenza di un personale così qualificato costituisce una sicurezza per l’intera città di Mazara”.

“Non possiamo fare a meno di notare però – aggiunge Natale Russo – che subito dopo l’operazione il paziente è stato trasferito d’urgenza presso il reparto di rianimazione dell’ospedale di Castelvetrano. Immaginate voi, ancora intubati, dopo un intervento oncologico, come vi sentireste ad essere trasportati in ambulanza presso un altro presidio ospedaliero, con tutto il disagio e i rischi che ne conseguono?Questo ci riporta indietro di cinque anni – prosegue il coordinatore -, sono difatti ben cinque anni che chiediamo ininterrottamente ai vari direttori dell’Asp di Trapani, l’istituzione di un reparto di rianimazione nell’ospedale Ajello di Mazara”.

Natale Russo si sofferma poi sulle motivazioni: “Una volta che c’è la chirurgia, deve esserci anche la rianimazione, una volta che un paziente subisce un’operazione importante, delicata o pericolosa, costringerlo ad uno sposamento presso un altro ospedale costituisce un’eresia. E’ rischioso, è tecnicamente insensato, è scomodo, è persino anti-economico. Ma soprattutto non è in linea con le direttive della Sanità pubblica. Avere un’Unità operativa complessa (Uoc) di chirurgia, implica avere anche un reparto di rianimazione per un ospedale che, ricordiamolo, è classificato come Dea di Primo livello. Dea per chi volesse approfondire – spiega Russo – sta per Dipartimento di emergenza accettazione. Ebbene l’Ajello è Dea di Primo livello quindi dovrebbe avere l’Uoc di chirurgia, di anestesia e di rianimazione”.

“Ci è stato detto più volte – conclude il coordinatore del Tribunale del malati – che i fondi per la rianimazione a Mazara ci sono e sono stati stanziati, ci hanno fatto delle promesse, ma nulla di concreto si è visto fino ad ora. Cogliamo l’occasione di questa bella notizia sull’intervento chirurgico andato a buon fine, per rivolgerci a questo punto aFerdinando Croce, attuale direttore dell’Asp di Trapani, certi che questa nostra ulteriore segnalazione possa finalmente produrre il risultato sperato”.

comunicato stampa

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