Sono passati quasi 8 anni dall’avvio della procedura, ma ancora oggi la vicenda della gara d’appalto in project financing da oltre 40 milioni di euro per l’affidamento trentennale del servizio e gestione dell’illuminazione pubblica a Mazara del Vallo continua a registrare colpi di scena. L’ultima novità, in ordine di tempo, l’ha scritta il Consiglio di giustizia amministrativa, che con la sentenza pubblicata lo scorso 30 gennaio ha, di fatto, rimesso in gioco la società Equattroe (ex Eurotel) accogliendo il proprio ricorso presentato contro Palazzo dei Carmelitani. Una decisione che, in pratica, “costringerà” il comune a concludere le operazioni della gara multi-milionaria alla quale ha partecipato soltanto la ditta ricorrente. Una lunga e complessa vicenda, insomma, che dura da quasi 8 anni e che ben presto potrebbe portare all’affidamento del maxi-appalto da oltre 40 milioni di euro. Come si ricorderà, la procedura in questione è stata avviata nel 2012 dall’allora amministrazione comunale guidata dall’ex sindaco Nicola Cristaldi ed è andata avanti con la pubblicazione del relativo bando di gara nel 2015. Bando rispetto al quale è stata presentata una sola offerta, ovvero quella dell’allora Eurotel. Poi, però, nel 2016 l’amministrazione Cristaldi ha deciso di revocare il tutto a seguito di alcune “oggettive valutazioni” fatte da Palazzo dei Carmelitani, ma anche per motivi di “opportunità”, per l’eccessiva durata dell’affidamento e per “l’impossibilità finanziaria a garantire nei prossimi anni la copertura di spesa prevista” nell’ambito di tale progetto. Un passo indietro che ha spinto l’Eurotel, nel frattempo diventata Equattroe, a rivolgersi al Tar e al Cga per chiedere l’annullamento della revoca in autotutela. Il ricorso, inizialmente respinto dal Tar, è stato successivamente accolto dal Cga nel novembre 2017 e a seguito di tale decisione ha ripreso l’iter. Ma non molto dopo si è registrato un ulteriore colpo di scena. L’Equattroe è stata esclusa dalla gara poiché avrebbe indicato nel piano economico finanziario, la cui valutazione tecnica era in corso, la percentuale di ribasso contenuta nell’offerta economica. In pratica, avrebbe anticipato con l’offerta tecnica quella che sarebbe stata l’offerta economica. E ciò è vietato dalla normativa. Dunque, altro giro di ricorsi alla giustizia amministrativa. In primo grado il Tar, lo scorso maggio, ha respinto il ricorso della Equattroe, ma pochi giorni fa il Cga ha ribaltato la sentenza e ha accolto il ricorso annullando l’esclusione dalla gara. Cosa succederà adesso? L’Equattroe dovrà essere riammesse alla gara, che dovrà essere condotta fino al suo corretto iter.(riproduzione riservata)