Ormai, è il caso di dirlo, il consiglio comunale di Mazara del Vallo non si riunisce più. O meglio, non riesce più a riunirsi perché puntualmente, a ogni appello, non si raggiunge il numero legale, ovvero il numero minimo di presenze necessario per “validare” la seduta. Una situazione che va avanti, ormai, da tante settimane e segno di fibrillazioni politiche iniziate prima del voto del 25 settembre e, se vogliamo, proseguite con ancor più vibrazioni dopo le elezioni politiche e regionali di quasi tre settimane fa. La geografia politica del consiglio comunale è cambiata: anzi, è stata stravolta da movimenti e riposizionamenti di partiti e consiglieri legati al recente election day ma, soprattutto, alla decisione del sindaco Salvatore Quinci di azzerare e nominare la nuova giunta modificando, di fatto, la composizione politica dell’amministrazione comunale. Una scelta arrivata come un fulmine a ciel sereno e a ridosso del voto del 25 settembre scorso che ha sconquassato, ovviamente, il mondo politico mazarese, con la decisione del Partito democratico di non sostenere più l’amministrazione Quinci, con Forza Italia estromessa dalla giunta e la conseguente presa di distanza da parte degli azzurri, con l’addio alla maggioranza del consigliere Cesare Gilante (ormai ex componente del gruppo Partecipazione Politica) e così via. In pratica, il mondo politico mazarese è cambiato da un giorno all’altro e a farne le spese è stato finora il consiglio comunale, dove praticamente il sindaco Quinci non ha più la maggioranza. Una maggioranza, che se ci fosse, dovrebbe garantire i numeri per “validare” le seduta. E, invece, i consiglieri a sostegno dell’amministrazione sono davvero pochi, non hanno i numeri e questo fa il gioco dell’opposizione che puntualmente mette in risalto le “debolezze” dell’amministrazione Quinci. Oggi, però, arriva il giorno della verità. Il consiglio dovrebbe riunirsi alle 16. All’ordine del giorno c’è la surroga del consigliere dimissionario Gianfranco Casale con la subentrante Paola Caltagirone ma, soprattutto, c’è l’esame del rendiconto 2021. In particolare, sul rendiconto non c’è più tempo. O si approva oggi o l’approverà il commissario ad acta già nominato dalla Regione. L’opposizione continuerà a fare muro o entrerà in aula per garantire la validità della seduta?