Nella mattinata di ieri la Capitaneria di porto di Mazara del Vallo – Guardia Costiera ha coordinato un’esercitazione complessa riguardante l’ammaraggio di emergenza di un aeromobile al largo delle coste mazaresi ed il conseguente sversamento in mare del combustibile aeronautico trasportato del medesimo mezzo aereo.
Scopo dell’esercitazione era quello di testare la prontezza operativa e la capacità di risposta ad eventi di questo tipo coinvolgendo tutti i soggetti interessati tra cui, oltre alla Guardia Costiera, l’Aeronautica Militare, l’Arma dei Carabinieri, la Guardia di Finanza, la Polizia Municipale, la Protezione Civile, il Servizio Sanitario Nazionale di Urgenza ed Emergenza 118, la Croce Rossa Italiana e l’Associazione di Volontariato Misericordie di Mazara “San Vito”, nonché i concessionari dei servizi antinquinamento ed il sommozzatore in servizio locale.
La necessità di fronteggiare scenari come quello dell’esercitazione complessa comporta l’esigenza di predisporre servizi complessi di soccorso in mare, di assistenza a terra e di difesa dell’ambiente costiero, da attivare in funzione dell’evolversi dell’emergenza, e richiede quindi il costante monitoraggio, per mezzo delle esercitazioni periodiche, del livello di prontezza operativa degli enti competenti e dell’effettiva capacità di risposta delle risorse antinquinamento.
L’esercitazione ha avuto inizio alle ore 09:20, quando la torre di controllo di Trapani-Birgi ha informato la Sala Operativa della Guardia Costiera di Mazara del Vallo di un’emergenza a bordo di un aeromobile partito da Pantelleria e diretto a Trapani, attivando in tal modo l’organizzazione SAR, pronta ad intervenire in caso di ammaraggio per soccorrere gli occupanti del velivolo.
Per le operazioni di recupero, sotto il coordinamento della Guardia Costiera, sono state impiegate in mare la Motovedetta SAR CP 850 e la Motovedetta CP 2092. In prima battuta, nella simulazione, sono state tratte in salvo 5 delle 6 persone presenti a bordo del velivolo, mentre una risultava dispersa. I naufraghi recuperati sono stati trasbordati a terra presso la banchina “RUGGERO II” del Porto Nuovo, ove è stata allestita con immediatezza una postazione medica avanzata da parte della Protezione Civile. Il personale sanitario presente sul posto ha simulato la necessità di fornire le prime cure ad alcuni occupanti che avevano riportato alcuni traumi, procedendo al successivo trasferimento dei feriti presso il locale Pronto Soccorso, già preallertato dalla Sala Operativa della Guardia Costiera tramite il Servizio 118.
La persona dispersa è stata individuata e recuperata dopo circa 30 minuti da parte della Motovedetta SAR CP 850, che ha eseguito uno schema di ricerca a “spirale quadra” partendo dal punto di ammaraggio. Con il recupero del disperso ed il suo trasferimento al locale Ospedale, si è conclusa la prima fase dell’esercitazione.
Le operazioni sono proseguite con la simulazione dello sversamento incontrollato del combustibile e dell’olio lubrificante presenti a bordo del velivolo per i danni riportati a causa dell’impatto con l’acqua. Nella circostanza, si è simulata la presenza di un vento di scirocco che, insieme alla corrente presente in zona in questo periodo dell’anno, spingesse la macchia di idrocarburi verso il delicato ambiente naturale dell’Oasi di Capo Feto (condizioni meteorologiche molto frequenti nella zona).
Considerate le dimensioni della macchia oleosa e della pericolosità dell’inquinamento in atto, il Comandante della Capitaneria ha quindi dichiarato l’emergenza locale e, dopo la notifica della prevista diffida ambientale al pilota/proprietario del velivolo, ha richiesto al Ministero dell’Ambiente l’intervento del mezzo disinquinante Rimorchiatore “Falisca”, dislocato nel porto di Trapani, che ha impiegato i propri mezzi disinquinanti in dotazione, tra cui le panne galleggianti per il contenimento della macchia oleosa ed il cosiddetto “oil skimmer” per la rimozione meccanica dell’inquinamento. Fronteggiata l’emergenza è stata dichiarata conclusa l’esercitazione POLLEX 2020.
L’esercitazione complessa appena svolta ha permesso di testare la capacità di risposta degli assetti di emergenza disponibili in ambito locale e di affinare le sinergie operative di tutte le forze in campo, sotto il coordinamento del Corpo delle Capitanerie di Porto, cui la legge affida la gestione di tali emergenze in mare, a tutela della vita umana e dell’ambiente marino e costiero.