Che il sindaco di Mazara del Vallo, Salvatore Quinci, sappia barcamenarsi nel variegato mondo politico è cosa assodata. Già nella sua prima amministrazione ha dato prova di capacità tale da riuscire a far convivere nella propria giunta comunale assessori e forze politiche di estrazione diametralmente opposta. Dal Pd a Forza Italia, passando per la Sinistra e il Centro con Azione, Quinci ha mostrato di conoscere il fatto suo anteponendo a qualsiasi differenza politica, così come ripete da sempre, il bene comune della città. E tale capacità il sindaco mazarese l’ha mostrata forse ancora di più con il progetto politico-amministrativo che lo ha portato alla conferma come sindaco alle elezioni dello scorso giugno. Quinci ha lascito gli incarichi in Azione (il partito di Calenda) e ha fatto virare il progetto amministrativo a destra stringendo un’alleanza forte con Fratelli d’Italia, il partito della Premier Giorgia Meloni cresciuto a dismisura a Mazara. Una nuova giunta, dunque, se si vuole ancora più politicamente eterogenea di quelle che hanno caratterizzato il primo mandato. E in tanti si sono chiesti in questi mesi come possano convivere in giunta assessori di estrazione e cultura politica diametralmente opposti: come per esempio, Giampaolo Caruso (da sempre a destra e autorevole rappresentante del partito meloniano) e Gianfranco Casale (esponente della Sinistra mazarese). Ma si sa, il bene comune conta più di tutto. Poi, però, accade che tali differenze ideologiche e culturali emergano in maniera decisa. Lo scorso 16 settembre, infatti, sulla pagina politica dell’assessore Casale su Facebook lo stesso esponente della giunta Quinci ha pubblicato una foto assieme al collega di giunta Rino Giacalone: entrambi indossano una maglietta con il simbolo della marijuana. Una iniziativa, spiegano i due, per dire no al sempre più diffuso proibizionismo che si starebbe configurando in Italia. Il riferimento, tra gli altri, al divieto di vendita dei prodotti della cannabis. E come non pensare alle differenze tra droghe leggere e droghe pesanti e alle differenze ideologiche tra chi, in Italia, sia a favore della legalizzazione delle droghe leggere e chi no. Ieri, poi, sull’argomento droghe è intervenuto Paolo Torrente, esponente mazarese di primo piano di Fratelli d’Italia a livello provinciale e “big sponsor” assieme a tutto il partito di Quinci. Nel commentare una intervista del manager dell’Asp di Trapani, Ferdinando Croce, sul dilagante fenomeno del consumo di droga tra i giovani Torrente scrive su Facebook: “C’è una cosa che so, che mi è stata insegnata e che insegno ai miei figli: la droga è droga!!Non c’è differenza alcuna tra leggera e pesante!! È droga! Torrente prosegue: “Non ho bisogno di indossare medaglie o magliette a sostegno di questa convinzione!!L’esempio sta sulla pelle e cammina sulle mie gambe!! Tutto il resto sono soltanto magliette ideologiche infeltrite dalla storia, indossate dagli scoloriti di questo millennio”. Torrente non fa nomi, ma il dubbio che quest’ultima frase si riferisca all’assessore Casale è forte.