Nel giro di due giorni, l’amministrazione Castiglione assesta due duri colpi che peseranno sulle tasche dei cittadini di Campobello.
Mercoledì 31 Maggio, i consiglieri di maggioranza votano:1. il rendiconto annualità 2021 che certifica, come scritto dai Revisori dei Conti, “un maggior disavanzo di amministrazione pari ad euro 8.088.179,05” che, se sommato a quello degli anni precedenti, raggiunge la quota totale di euro 18.633.313,84;2. l’aumento delle aliquote IMU alla misura massima.
Giovedì 01 Giugno, i consiglieri di maggioranza votano la delibera, con oggetto: “Approvazione Piano di Riequilibrio Finanziario Pluriennale (Art.243 bis D. Lgs. n.267/2000) – Periodo dal 2023 al 2042”.
Ma cos’è il piano di riequilibrio finanziario pluriennale, detto anche “predissesto”?
È una procedura amministrativa con la quale gli enti locali tentano di evitare il dissesto, cercando di risanare il bilancio, facendo ricorso anche al fondo di rotazione statale.
Fino a qui non ci sarebbe niente di male se l’adesione a tale procedura non comportasse, per i cittadini, misure “lacrime e sangue”, con aumenti delle imposte comunali e, per le future amministrazioni, enormi inibizioni nel campo della spesa.
Fortuna che tale procedura, per produrre effetti, dovrà passare al vaglio della Commissione per la stabilità finanziaria degli Enti Locali, presso il Ministero dell’Interno, e successivamente della Corte dei Conti.
Crediamo che tale piano, predisposto dall’amministrazione Castiglione, difficilmente riuscirà a superare tali scogli anche perché, nella relazione, allegata alla proposta del piano di riequilibrio che è giunta in consiglio: “l’organo di revisione rappresenta che il piano di riequilibrio finanziario
pluriennale indica, in via generale, le misure per superare le condizioni di squilibrio
rilevate; tuttavia non rappresenta nel dettaglio le modalità e le singole misure di copertura
annuale delle quote di disavanzo e dei debiti fuori bilancio”.
Considerato l’enorme disavanzo, certificato alla chiusura del rendiconto 2021, a nostro avviso, da parte del primo cittadino, sarebbe stato più giusto, prendere atto della situazione, e dichiarare il dissesto, ma ciò avrebbe comportato, per i responsabili, l’incandidabilità per un periodo di dieci anni.
Piuttosto che rischiare “la poltrona”, si preferisce “navigare a vista”, aumentando le tasse ai cittadini ed inibendo, per i prossimi 20 anni, incisivamente, i conti ai futuri Sindaci….
L’ultima parola alla Corte dei Conti!
TOMMASO DI MARIA
ISABEL MONTALBANO
LILIANA CATANZARO
CARLA PRINZIVALLI
GIUSEPPE FAZZUNI
comunicato stampa