I militari del Comando Provinciale di Trapani, nell’attuale contesto di crisi economico-sociale legata all’emergenza epidemiologica in corso, hanno da tempo indirizzato l’attenzione investigativa sul fenomeno del lavoro sommerso e irregolare, svolgendo numerosi interventi in tale comparto.
Nel corso di detti servizi, la Compagnia di Marsala, in particolare, ha individuato un soggetto economico di Marsala operante nel campo della produzione e commercializzazione di prodotti di panetteria, dedito all’utilizzo di manodopera completamente “in nero” ed in totale spregio delle vigenti norme lavoristiche/fiscali/previdenziali.
Dopo avere accertato la presenza di n. 4 lavoratori “in nero” e n. 1 “irregolare”, impiegati presso l’esercizio commerciale per periodi pluriennali, è stato poi scoperto che gli stessi erano a loro volta richiedenti/beneficiari, già dall’anno 2019, del Reddito di Cittadinanza, indebitamente fruito in quanto in assenza delle prescritte comunicazioni all’ente erogatore circa l’attività di lavoro effettivamente svolta.
All’esito dell’attività ispettiva, sono state contestate al datore di lavoro sanzioni amministrative in ambito lavoristico per oltre € 46.000, oltre a ritenute fiscali non versate per oltre € 33.000, procedendo altresì alla chiusura provvisoria dell’esercizio.
I 5 lavoratori sono stati poi segnalati alle autorità competenti per aver percepito o richiesto indebitamente un contributo complessivo, a titolo di Reddito di Cittadinanza, per oltre 50.000 euro, impedendo, altresì l’ulteriore riscossione delle somme ancora non erogate dall’Inps competente.
I responsabili sono stati denunciati alla A.G. di Marsala e all’Inps per la sospensione dell’erogazione del beneficio economico e per la restituzione di quanto illecitamente percepito.
Le attività poste in essere rientrano nell’alveo della missione istituzionale affidata al Corpo e testimoniano il quotidiano impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel controllo sul corretto impiego delle risorse statali attraverso il contrasto alle condotte di illecita percezione di sussidi e contributi pubblici spettanti a cittadini in effettiva condizione economica svantaggiata e che danneggiano i contribuenti onesti. Inoltre, detti comportamenti favoriscono l’iniquità sociale e ingenerano un ingiustificato incremento dei costi dei servizi erogati dallo Stato, sottraendogli risorse che, al momento, appaiono ancor più preziose, in quanto destinate a fronteggiare l’attuale congiuntura economica dovuta alla crisi pandemica